Calcolatrici varie e le loro storie
Calcoli da Guerra fredda
Tradicionalni kineski abacus
Skeniraj kod mobitelom i uperi kameru u sliku da pokreneš AR.
Nel XX secolo, i paesi del blocco occidentale sperimentarono uno sviluppo tecnologico molto rapido, tanto che le calcolatrici meccaniche furono sostituite da quelle digitali molto più rapidamente rispetto a quanto avvenne nei paesi del blocco orientale.
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I principali produttori di calcolatrici digitali tascabili in occidente erano Stati Uniti, Giappone, Germania Ovest e Regno Unito; mentre in oriente erano Unione Sovietica, Germania Est e Bulgaria.
Se, da un lato, in Occidente i prezzi delle calcolatrici si ridussero drasticamente per conquistare ampie fette di mercato, dall’altro lato i Sovietici incidevano i prezzi delle calcolatrici sulle custodie.
Se, da un lato, in Occidente i prezzi delle calcolatrici si ridussero drasticamente per conquistare ampie fette di mercato, dall’altro lato i Sovietici incidevano i prezzi delle calcolatrici sulle custodie.
Calcolatrici nello spazio
La Guerra fredda tra Oriente e Occidente si diffuse anche nello spazio e, in quel contesto, le calcolatrici fungevano da soluzione di backup per calcolare traiettorie, angoli di ingresso nell'atmosfera e il consumo di carburante durante le missioni spaziali.
Nel 1969, durante l’allunaggio, gli americani usarono la calcolatrice da tavolo programmabile Programma 101, dell’italiana Olivetti e popolarmente nota come Perottina.
La prima calcolatrice digitale tascabile nello spazio fu l'HP-35, utilizzata dalla missione americana Skylab 3 nel 1973, mentre la prima calcolatrice digitale a trascorrere più di un anno nello spazio fu la sovietica Elektronika MK36, portata sulla stazione spaziale Mir nel 1986 dal cosmonauta Yuri Romanenko.
La prima calcolatrice digitale tascabile nello spazio fu l'HP-35, utilizzata dalla missione americana Skylab 3 nel 1973, mentre la prima calcolatrice digitale a trascorrere più di un anno nello spazio fu la sovietica Elektronika MK36, portata sulla stazione spaziale Mir nel 1986 dal cosmonauta Yuri Romanenko.